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Pontecorvo – “Il Consultorio multietnico? Un servizio in più alla Casa della Salute”. Parola del consigliere Sardelli

“L’apertura ufficiale del consultorio multietnico ha voluto confermare l’universalità del servizio sanitario nazionale. Detto consultorio oltre ad arricchire di contenuti la Casa della Salute ha permesso la centralizzazione di prestazioni che già  da tempo venivano erogate con grande professionalità da personale sanitario e amministrativo della stessa casa della salute, coadiuvati da una mediatrice culturale”. Così Annarita Sardelli, consigliere comunale di minoranza.

“La differenza – ha aggiunto – risiede nel fatto che, mentre prima il personale era  disposto su  piani e stanze diverse tra loro, oggi si trova riunito e arricchito di altre figure professionali in modo da fornire una prestazione più ampia a tutela del diritto alla salute, di prevenzione sanitaria e screening. Disapprovo completamente la protesta messa in atto dal sindaco riguardo l’ubicazione del servizio. Il consultorio multietnico non deve essere per alcun motivo fornito di percorsi o accessi di colori diversi rispetto a tutti gli altri servizi presenti in casa della salute. Perchè chiedere una destinazione con accesso riservato? Non si può  ghettizzare il servizio e le varie professionalità che vi esercitano, a parer mio, va rispettata la dignità umana e salvaguardata anche la professionalità degli operatori.

Il sindaco avrebbe dovuto chiedere la collaborazione della minoranza  dell’assessore alla sanità Narducci, dell’assessore Nadia Belli che otre a far parte della sua  maggioranza sono professionisti nel settore e sicuramente vicini al mio pensiero. L’assenza alla protesta,  la dice lunga, sicuramente avremmo saputo arricchire le conoscenze e rassicurare le titubanze di chi crede di saper essere e saper fare in ogni circostanza. Non voglio pensare a possibili strumentalizzazioni dove qualcuno ha preferito nascondersi dietro un organizzazione sindacale per creare ulteriore confusione sui locali dove sono in corso i lavori, comunque conoscendo la generosità del sindaco, sono certa che farà  in modo di riaprire una valida e costruttiva concertazione con i vertici Asl anche in virtù  di prospettive future. Le preoccupazioni e polemiche palesate dal sindaco e da 5-6 cittadini – ha concluso – che partecipavano alla protesta non hanno ragione di esistere dal momento che nel nostro comune il flusso migranti risulta essere incontrollato, forse i cittadini attendono con ansia una protesta finalizzata al controllo e al censimento-delle strutture esistenti e la preoccupazione e l’attenzione resta alta, così come il mio ruolo prevede, in virtù delle ultime vicende giudiziarie, dove sono coinvolti amministratori di paesi limitrofi, concludo  facendo rilevare che  qualora il sindaco del mio paese  voglia indossare la fascia per una giusta causa, in particolar modo sul problema migranti, su cui  da tempo ho presentato una interrogazione in consiglio , mi troverà  al suo fianco”.