Politica

Regionali 2018/Cassino – Le priorità di Niki Dragonetti in 10 punti programmatici

Dieci punti focali per un programma incisivo e senza bavature. Niki Dragonetti come ‘fiore all’occhiello’ della sua scesa in politica, candidato in qualità di consigliere regionale nella lista ‘Pirozzi Governatore’ a sostegno di Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice che concorre alla carica di presidente della Regione, ha presentato due proposti di Legge che se dovessero essere prese in considerazione e applicate, porterebbero un grande giovamento ai cittadini. La prima riguarda l’attuazione del ‘bollo unico di circolazione’. Vale a dire che il bollo della macchina potrà essere pagato in base al nucleo familiare e non in base alle vetture intestate. Un vero e proprio giovamento per chi odia il balzello regionale. “Ci sono i presupposti per poterlo fare – spiega Niki Dragonetti -. Ed io stesso ho già preparato la bozza della proposta di Legge”. La seconda, importante, proposta di Legge che Dragonetti ha intenzione di presentare una volta eletto, riguarda il ‘sostegno economico ai malati oncologici’. Un supporto di mille euro destinato a tutti coloro che, essendo dipendenti pubblici o privati, dopo aver usufruito del periodo di malattia, sono costretti a mettersi in congedo non retribuito per poter continuare a curarsi. Un deficit questo che penalizza fortemente le famiglie che si ritrovano a doversi indebitare. “Il malato oncologico ha il diritto di poter seguire un percorso di guarigione sereno e per questo credo sia giusto garantire un introito mensile. Anche in questo caso studianto i bilanci della Regione Lazio sono riuscito a trovare fondi adeguati – chiosa Dragonetti -. Quello che è sempre mancato nell’apparato regionale è la conoscenza delle Leggi”.
Niki Dragonetti quindi focalizza le sue priorità negli investimenti e fondi europei, nel fare squadra coi Comuni e porte aperte ai cittadini, nello snellire la macchina burocratica con normative semplici, rapidi e scattanti, nell’abbattere la crisi e creare occupazione sfruttando gli spazi e i talenti naturale. E poi ancora puntando a dar vita ad una sanità più equa con salute e assistenza a tutto campo, un’agricoltura genuina con un ‘calcio’ dato ai prodotti di scarsa qualità. Non viene tralasciato nessun dettaglio nel programma, soprattutto quando di parla del turismo. Pirozzi e Dragonetti puntano ad un’offerta turistica efficiente, accogliente e attrattiva con la valorizzazione dei borghi antichi della Ciociaria ed un ritorno al passato con l’apertura di centri storici oggi abbandonati attraverso veri e propri percorsi ‘fuori dalle cartine’: cioè consentire a chi vive nei paesini di suggestiva bellezza ma sconosciuti ai più di poter essere protagonista di un progetto diverso ma competitivo. Non viene dimenticato l’ambiente e tutto ciò che esso comporta: dalla prevenzione alla bonifica, dalle pene esemplari per chi inquina al ruolo dei Comuni che si distinguono per rispetto e senso civico. Il motto è: L’ambiente è di tutti, tuteliamolo insieme. Un ambiente sano spinge anche il cittadino a svolgere con maggior passione anche le attività sportive. Dando un calcio alla vita sedentaria e quindi ‘più sport per star bene insieme e fare squadra’. Una delle punte di diamante del programma di Pirozzi e Dragonetti riguarda la viabilità locale. Strade adeguate a sostenere una mobilità veloce e sicura. Niente più percorsi alternativi per raggiungere zone industriali o regioni limitrofe. E infine il sostegno ai deboli, alle classi disagiate che non dovranno più vedere il futuro con paura. Il programma è stato stilato da chi, da due anni, vive nella ‘zona rossa della sofferenza’. Perchè solo chi tocca con mano il dolore può comprendere lo stato d’animo del prossimo. E questo in sintesi è quanto l’aspirante governatore i componenti della sua squadra intendono attuare una volta in Regione. Ma Niki Dragonetti che rappresenta i cittadini di un territorio da sempre abbandonato dalle Istituzioni e vessato da una politica insana ed opportunista, intende evidenziare quali siano, per esempio, le difficoltà quotidiane di chi percorre la Cassino-Sora, una superstrada che avrebbe dovuto essere la ‘perla’ della viabilità frusinate o chi, suo malgrado, è costretto a dover viaggiare, come pendolare, lungo la tratta ferroviaria Cassino-Roma. “Quello che i nostri governanti, i nostri rappresentanti in Regione non hanno ancora capito – chiosa Dragonetti – è che il collegamento viario deve essere visto come il motore dell’economia di una Provincia e non come un corredo, un surplus. Pensate se non avessimo avuto la tratta ferroviaria, scadente che sia, oppure la superstrada (realizzata a rilento e in maniera obsoleta dove manutenzione quotidiana e controllo sono solo su carta) Cassino-Sora. Saremmo fuori dal mondo. Le nostre aziende non avrebbero motivo di esistere. I nostri operai specializzati avrebbero dovuto cercare lavoro altrove. Ecco, se entro breve tempo, non si porrò rimedio a tutto questo. Se non verranno potenziati i treni che collegano la provincia di Frosinone con la Capitale e se non verrà resa percorribile la superstrada Cassino-Sora ma anche la Cassino-Formia, entro qualche anno noi potremmo annunciare la morte dell’economia locale”. Un passaggio del programma di Dragonetti riguarda anche la Sanità e in particolar modo le strutture ospedaliere di Cassino e Sora. “L’ospedale di Cassino che avrebbe avuto tutto i requisiti per diventare Dea di Primo Livello è ancora al palo. Manca personale, mancano i posti letto, mancano le cose più elementari e prioritarie come persone le barelle e le carrozzine riservati ai malati. Il pronto soccorso avrebbe necessità di abbattere i tempi di attesa da parte degli utenti. Questo non è possibile perchè a tutt’oggi il personale è sotto organico. Questo non è tollerabile per una struttura ospedaliera che ha un bacino di utenza che spazia dall’alto Casertano, al Molise, al sud Pontino per non parlare del comprensorio Cassinate. Un grave gap viene riservato ai malati oncologici che sono obbligati a recarsi presso l’ospedale di Sora dov’è stato creato il polo oncologico. Ma a collegare il ‘Santissima Trinità’ al resto della provincia è la superstrada. Sia la Cassino-Sora che la Frosinone-Ferentino-Sora. Due arterie che sembrano essere ferme a trenta anni fa”.