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Pastena – La Croce e l’incontro del cristianesimo con l’esistenza dell’uomo

 

di Arturo Gnesi*

È un attimo, ma tanto basta per comprendere la storia, la bellezza e il fascino di un evento che è nel dna del nostro paese.
Ha lasciato una traccia profonda nell’animo di quanti ne hanno condiviso le tradizioni e le emozioni. Sobria, essenziale, è filata via seguendo le orme del passato e lasciando ai giovani il compito di colmare i vuoti di quanti sono già giunti al termine del loro cammino di vita. Diventa un motivo di onore essere il sindaco di una comunità così legata, attratta e profondamente unita attorno ad una manifestazione che da secoli rappresenta il cuore della tradizione popolare del paese.
La Croce è l’incontro del cristianesimo con l’esistenza dell’uomo, la sconvolge, la interroga, la illumina.
Le tracce di questa religiosità si intrecciano con riti antichi,  i canti e le litanie brillano di eterno e sono capaci di parlare il linguaggio contemporaneo,  senza dimenticare le sofferenze degli emarginati e il dolore degli ultimi e senza occultare le colpe dei potenti.
Pastena è stata in grado di fare questa sorpresa, di regalare momenti di profonda partecipazione e di riflessione sul mistero della vita che va oltre le barriere culturali, le divisioni etniche, le differenze sociali, le disparità economiche.
Anche il vescovo Luigi Vari ha sottolineato che la “Croce” serve a far “scoprire l’umanità nascosta che è dentro ogni uomo e donna”
È questo deficit di umanità che rallenta la crescita sociale, innalza barriere tra i popoli, alimenta i conflitti, esaspera le ingiustizie sociali, uccide la democrazia, scoraggia la partecipazione.
Pastena ha vissuto  una festa unica dando testimonianza di una grande umanità, come non si vede spesso e che anziché un’eccezione dovrebbe essere la regola.

*Sindaco di Pastena