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Un BIS alla prova dei fatti!

di Luigi Sparagna 

Siamo abituati a intendere con il BIS la richiesta a gran voce di una prestazione eccezionale di un artista. Negli ultimi anni anche in politica si ricorre al BIS ma non si è capito bene se per acclamare ad una prestazione veramente ammirevole o invece per ragioni semplicemente enumerative. Di fatto il Presidente incaricato Giuseppe Conte, potrebbe vantare il BIS a titolo di prestazione eccezionale fornita in prima istanza, al pari degli artisti del mondo dello spettacolo, sia per l’incarico ricevuto dal Presidente della Repubblica in questa seconda circostanza, dimostrazione di fiducia, sia per l’attestazione di stima espressa nei suoi confronti dal Presidente Americano, ma sicuramente anche da altri che magari hanno tenuto toni più contenuti di Trump. Lungi da commenti squisitamente politici, che non denotano questa sede, non sembra fuori luogo una riflessione da comune osservatore di quanto accade nel governo del nostro Paese. E’ sotto gli occhi di tutti che questo secondo Governo Conte è la composizione di una crisi emersa tra le parti, che quindi eredita condizioni non facili in tema di politica sia interna che internazionale. Appare anche piuttosto evidente che lo stesso Presidente Conte, pure da qualche parte criticato, sembra aver guadagnato il suo “bis” mercè il suo ruolo esercitato nel Governo appena sciolto, ritenuto all’altezza delle situazioni pregresse e quindi si spera anche in divenire. La conflittualità sfociata nella crisi è stata particolarmente accesa, con reciproche accuse dai toni gravi come non si è abituati in politica, assente qualunque anche minimo formalismo. Nel discorso di insediamento lo stesso Conte si è richiamato alla opportunità di un interloquire rispettoso della dignità delle aule parlamentari. Ben venga! Al cittadino, però, penso interessi marginalmente la questione legata al forbito eloquio, alla democrazia diretta, alla legittimità dei partiti più o meno votati che entrano a far parte di un Governo, ovvero qualsivoglia altra contestazione dei singoli partiti ognuno dal suo punto di vista o interesse. Al cittadino penso interessi un governo che amministri bene, risolvendo con adeguata programmazione le problematiche che affliggono il Paese, e in una parola, ma quella che più di tutte può sostenere un “BIS” a gran voce, al cittadino interessa star bene, poter vivere decentemente avendo speranze per sé e per i propri figli. Credo che questo sia il vero banco di prova del neo costituito governo, che se dovesse fallire aprirebbe scenari veramente problematici. Soccorre per un verso la fiducia che, come per il passato quando sembrava di attraversare momenti tragici addirittura per la tenuta del sistema, si è trovata una soluzione, anche adesso che una decisa frattura caratterizza gli opposti schieramenti, si riuscirà alla fine a rimettere il Paese sui binari giusti. L’Europa che da un verso ci guarda, dall’altro ha i suoi propri problemi, tra cui spicca l’atteggiamento inglese che per ora non possiamo valutare se avrà e quali conseguenze. Si verificherà uno scenario dove l’unione farà la forza e quindi l’interesse di tutti? Il popolo italiano starà a guardare, e sarà certo in grado di stabilire se l’azione del governo lo farà star bene.

Mal che vada, c’è sempre il voto!