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E ADESSO A NOI DUE

di Luigi Sparagna

Espressione tipica dei momenti di sfida. E’ certamente quello che il valoroso cavaliere della tavola rotonda, messer Lancillotto avrà esclamato contro il drago, nemico di Camelot.

Si tratta di una scenografia mitologica occidentale, che vede nel drago una bestia minacciosa apportatrice di distruzione e sventure.

Giocando con l’omonimia (anche se al plurale) con gli estinti fumanti e fiammeggianti rettiloni medievali, la stessa fantasiosa esclamazione, a parti invertite, può benappartenere al Premier Draghi, che ha appena fatto sentire lo scampanellio del passaggio di consegne con Conte. Il nemico? Chiaramente il Covid che viene dalla Cina, nella cui cultura mitologica,però, il Drago incarna il concetto di yang, cioè spirito fecondo e creatore, maschile, che abbatte le negatività e promette prosperità. La scelta di affidargli il Governo,perciò, sembra ben studiata. Incassata la fiducia di Senato e Camera, riconosciuto dalla cultura orientale come simbolo positivo, Draghi avrebbe le carte in regola per ben combattere epidemia e rinascita economica del Paese, facendosi garante della oculata gestione delle feconde risorse economiche che Lui saprà certamente procurare alla tavola rotonda Italia, dove sono in molti a volersedere, gomito a gomito, perché ci sia posto per tutti.L’indiscussa competenza, la considerazione di cui gode a 360 gradi in campo nazionale ed internazionale, sono le armi grazie alle quali speriamo di venire a capo di questa strana sorte, che da un anno a questa parte ci ha piegato e resi inermi e vittime di una pandemia senza precedenti.

“E adesso a noi due” : mi piace pensare che Draghi abbia detto tra sé e sé al Covid. Ne scaturiranno vaccini a sufficienza? Verranno riconosciuti fondi adeguati a titolo di ristoro? Ce lo auguriamo tutti, siamo ottimisti e fiduciosi di poter uscire dall’incubo Pandemia col minimo dei danni, ma soprattutto speriamo di uscire quanto prima da questo regime di ristrettezze veramente insopportabili. Ora è il momento di fare appello alla politica, perché si scelga la via del buon senso e del servizio al Paese, perché la luce si intraveda in fondo al tunnel in cui siamo stati precipitati. Non è un compito facile quello del Premier e neppure del Parlamento tutto, poiché il virus si difende ed attacca con forza tale da sembrare imbattibile. La fornitura dei vaccini stenta a raggiungere i livelli necessari a poter contrastare la contaminazione. I colori delle Regioni cambiano di settimana sin settimana, la vita stessa degli Italiani cambia di settimana in settimana, e stiamo per festeggiare (si fa per dire) un anno dall’inizio delle restrizioni, virtuose ma sempre restrizioni al normale fluire delle relazioni sociali. Nessuno scenario peggiore di questo si registrava da anni e mai le vittime di una qualunque situazione di crisi avevano raggiunto i numeri che oggi registriamo. Se da un lato l’informazione ci viene offerta con la verità, tutta la verità, cadremmo in depressione e le aziende in fallimento; se veniamo aggiornati con prudenza per evitare crisi di massa, resistiamo ma poi la realtà ci somministra ogni giorno uno schiaffo che alimenta incertezze e paura. Usciremo mai da questa storia? E  quale prezzo? Speriamo che stavolta vinca il Drago.