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LOCKDOWN

di LUIGI SPARAGNA

Suona bene a pronunciare in Inglese la parola divenuta familiare da un anno a questa parte. E’ una pronuncia dal sound gradevole, arrotondato, quasi alla Alberto Sordi che contorceva la bocca per emettere frasi, di cui sconosceva il significato, ma dall’intonazione simile ad un vero americano. Eppure è la sintesi di quanto di peggio possa rappresentare per tutti noi, che a detta dei media e delle autorità tutte, siamo un esempio splendido di resilienza. Non può che essere così. Resilienza ad ogni piè sospinto. Un bilancio molto approssimativo di questa lotta al nemico Covid 19 rivela, ad occhio nudo, un campionario di insipienza che ha permeato tutto quanto posto in essere per sostenere l’emergenza. Nella checklist al primo posto la sottovalutazione del virus considerato niente più che una debole influenza, e tra i primi a farne le spese il Governatore Zingaretti che dopo un brindisi a Milano in piena vena di ottimismo ha saggiato il contagio. Lui almeno può invocare di non capirci nulla di virus, ma i virologi che possono dire? Innanzi al contatore dei primi decessi hanno fatto indietro tutta. Continuiamo. Corsa all’adeguamento del sistema ospedaliero, assolutamente insufficiente per rispondere efficacemente alla pandemia, con un occhio ammirato ai cinesi che hanno costruito un ospedale in sette giorni, ma con appena uno sguardo agli Alpini che in sette giorni hanno posizionato ospedali da campo con requisiti sanitari di tutta eccellenza, poco o per nulla usati. Altrettante opere di adattamento di strutture come in fiera a Milano, sottoimpiegate, e che in questa più recente fase, pur a fronte di sbandierate crisi delle strutture ospedaliere nessuno pensa di riattivare. Andiamo ancora avanti. Per proteggere i più giovani e consentirgli di sfuggire al virus ecco la pensata geniale; le rotelle ai banchi così da mantenere il distanziamento. Perché non c’è stato un covid anche quando andavo a scuola io, coi banchi a rotelle sai che spasso a organizzare campionati di velocità in corridoio ovviamente per categorie di classi. Beati i giovani d’oggi. Scoperto perché vogliono andare a scuola e non fare DAD. Bando all’ironia, tanti soldi spesi per nulla, visto che, oltre alla genialata, ad ogni minimo starnuto si chiudono le scuole. Non finisce mica qui. Siamo nel cronoprogramma vaccini, l’arma per eccellenza per debellare il virus, il Kalashnikov che annienterà Covid 19, e che succede? Le siringhe non sono idonee, i vaccini non bastano, le varianti del virus non sono debellabili dai vaccini in uso, perciò chi è stato inoculato rischia di prendersi la variante inglese al pari di coloro che ancora devono essere inoculati. Ai nastri di partenza anche la variante Sudafricana e pare anche una Nigeriana. Bella prospettiva. Si scopre che sono state maturate numerose truffe, e la più sbeffeggiante riguarda il commercio delle mascherine. Prive di requisiti di sicurezza, udite udite, notizie dell’ultima ora, ne abbiamo acquistate una montagna dai cinesi, che in materia di marchi falsi la sanno lunga, e hanno pensato di apporne alcuni alle mascherine che ci hanno venduto. Così oltre al virus ci hanno rifilato protezioni fasulle. Fottuti due volte. Il vaccino Russo però non lo vogliamo perché non garantito dai protocolli farmaceutici. San Marino, Repubblica nella Repubblica, fa a modo suo. Si compra l’antidoto di Zar Putin e respinge alla frontiera gli Italiani che si vogliono vaccinare nel piccolo staterello. Il Governo che ha appena ceduto il timone a Draghi e ci ha stordito a furia di appelli al senso di responsabilità; ai giovani in assembramento in ogni occasione possibile ha dato timide pacche sulle spalle invece che poderosi ceffoni per costringerli a casa. Ma si sa, i baciapile hanno più seguito da sempre. Una per tutte nel 2014 allo stadio Olimpico la trattativa di rappresentanti istituzionali di rango con il capo ultrà “Genny la Carogna”. Porca pupazza, siamo al ridicolo che più ridicolo non è possibile, scendere a patti con il tal Genny la Carogna. Mi ci sveglio ancora di notte e immagino la scena….”salve, sono il Dott. Tizio responsabile dell’ordine pubblico, possiamo giocare? Salve sono Genny la Carogna, ho tutto sotto controllo, si può entrare in campo ma attenti a non farmi incazzare”. Che vergogna! Continuiamo la checklist. I contratti Europei per la fornitura dei vaccini sono stati segretati. E’ uno scherno, in insulto indecente all’intelligenza dello scimpanzè, nostro progenitore, che non merita commento alcuno. Finisce qui? Magari. Il Guru della crisi, il commissario Arcuri, liquefatto da Draghi, che a detta di tutti è uno che ci capisce in vari settori e sembra molto serio e responsabile, e al suo posto ci mette il Generale Francesco Paolo FIGLIUOLO, Comandante Logistico dell’Esercito. La scelta di un alto dirigente Militare al posto di uno che non porta le stellette non è cosa da poco. C’è da confidare nella professionalità del Generale che saprà tenere testa ai collaboratori non militari. Ma anche chi non ha dimestichezza con le stellette, se guidato da un Capo che ne capisce, ha tutto da guadagnare e si presta a lavorare con convinzione. I militari in genere non vanno in cerca di primule, al massimo di stelle alpine, come sono abituati gli Alpini, cui guarda caso appartiene il Generale Figliuolo. Ma per arrivare a cogliere tali fiori occorre saper camminare in salita, e con dura fatica. A neppure 24 ore dalla nomina, il Generale ha già messo in campo le risorse militari, in termini di ospedali e personale sanitario, per le vaccinazioni a ogni piè sospinto. Era ovvio, il comparto Militare ha fin da principio, e comunque da sempre, garantito l’intervento per ogni criticità Italiana come è suo compito (a meno della monnezza tanto a cuore alla ex ministra Trenta), e costa meno delle primule. Mi si può tacciare di polemica, ma non resisto oltre a sopportare la tracotanza di una categoria di esperti e amministratori incapaci della pur minima professionalità, che sul calar della sera, solo per dire che hanno lavorato sino a notte fonda, vomitano provvedimenti inutili già il giorno prima della loro adozione. Sono consapevole e disposto ad accettare di essere considerato antidemocratico, odiosamente nostalgico, ma farmi fottere dai cinesi con le mascherine fasulle mi fa incazzare. Mi fa incazzare che un Governatore per evitare dicerie e sospetti non affida a suo cognato un appalto e lo ricompensa di tasca propria. Me la devo bere per essere considerato democratico? “Me ne frego”, scarosanto motto degli arditi! La realtà è che Papa Francesco si farà per la seconda volta il giro di piazza S. Pietro da solo, mentre ai social interessa solo criticare Amadeus che alla prima puntata di Sanremo si è fatto il segno della croce scendendo la famosa scala del teatro, e con questo avrebbe offeso e insultato Musulmani e atei. Pensate che razza di problema. Il mio di problema è sperare di cavarmela, ma credo che dovrò fare da solo, usando prudenza e fede. Ce ne vuole tanta di fede se è vero l’incalzare di varianti del virus che possono mandare a monte i vaccini disponibili, rimettendo il contatore della ricerca al punto di partenza. Al 4 di marzo i notiziari aprono con l’impennata di contagi come forse solo nella prima ora. Non è incoraggiante per nulla. Cosa sta succedendo? Pare che il vaccino abbia l’effetto di una cura ricostituente per il Covid 19 tanto che lo scenario è assurdamente incerto. Resilienza dunque è la parola d’ordine, Lockdown la controparola.