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SPIA

Di Luigi Sparagna

La Spia che venne dal freddo, Dalla Russia con amore, il ponte delle spie, titoli famosi di un cinema dedicato all’attività più avvincente che mette a confronto la star della pellicola che ha dato vita alla saga di James Bond, mitico 007, fornito di ogni possibile diavoleria e marchingegno per la sua missione, e la altrettanto nota spia realmente esistita, Mata Hari, in quota rosa al mondo dello spionaggio. Ingentilito col termine “intelligence” lo spionaggio, e il relativo controspionaggio fanno parte del mondo nella sua globalità. Non è dunque un qualcosa che riguarda solo i militari e la guerra, ma coinvolge ogni interesse di una Nazione. Lo spionaggio industriale è quantomaioperativo e vivace. Riuscire a carpire i progetti di un nuovo processore per computer, un nuovo motore per auto meno inquinante o anche solo un procedimento per un tessuto all’avanguardia per produrre abiti pregiatissimi o conoscere la collezione autunno inverno di Dolce e Gabbana, ai corrispondenti concorrenti fa venire l’acquolina in bocca. Perciò ci si difende e si attacca ogni giorno. Si spia e si è spiati. E’ innegabile che lo spionaggio commesso da militari crei scandalo, perché si immagina che vengano trafugati segreti concernenti la Sicurezza Nazionale che evoca la peggiore delle esperienze umane che tutti conosciamo come guerra. Si comprende e si perdona lo spionaggio industriale non si tollera quello militare. E’ giusto così. Un conto è scoprire un processore che fa realizzare e vendere un computer velocissimo e con grafica a cinque stelle, un conto è conoscere le potenzialità di un mezzo militare destinato alle operazioni militari. Per questo le leggi che puniscono le spie sono diverse e più severe per i militari. La spia nostrana arrestata questa settimana per aver ceduto ai Russi notizie classificate ha scandalizzato, ma anche svelato un punto debole del sistema. Non quindi per giustificare, ma mi viene un parallelismo, in particolare con tutti quegli operai e commessi che lavorano nei palazzi governativi, dalla Presidenza della Repubblica alle due Camere, che percepiscono solo per mantenere un contegno decoroso di vita e per essere incorruttibili, uno stipendio che nel mondo militare viene corrisposto forse ad Ufficiali di elevato grado chiamati a responsabilità che mi permetto di definire di maggiore spessore. Lo Stato non può pensare di corrispondere ad un commesso della Camera uno stipendio ben consistente solo per dividere i parlamentari che si accapigliano, e agli uomini con le stellette ne corrisponde forse la metà. Ai militari non si può riconoscere una speciale indennità se impiegati in settori dove si viene a conoscenza di notizie sensibili, altrimenti ci sarebbe la corsa all’incarico, ma oltretutto, le notizie sensibili sono appannaggio, con diverse forme e modalità, di tutto il comparto, ciascuno al livello cui compete conoscere. Cerco di spiegarmi; un Generale di Corpo d’Armata sarà a conoscenza dei piani strategici delle operazioni, il caporale sa che in caso di operazioni si dovrà recare al tale cocuzzolo della talmontagna per fermare l’avanzata del nemico. Ovvio che le due informazioni hanno valore, e quindi prezzo differente. Si dovrebbe aumentare lo stipendio a tutti i militari. La spia nostrana valeva 5000 euro a informazione. Elemosina pura. Che dire delle accuse alla Russia di avere manipolato le elezioni presidenziali americane. Come si può vedere lo spionaggio è routine. Di tanto in tanto si portano alla luce le identità di alcune spie, rispedite al mittente, che per ritorsione ne rispedisce a casa altrettante, e la danza ricomincia. Triste quell’uomo che trovandosi in situazione di bisogno ha svenduto al miglior offerente la propria dignità e il suo giuramento, pregiudicando anche la famiglia che voleva aiutare. E queste sono notizie giornalistiche che non influiscono un attimo sulla condanna del comportamento. Se il prezzo vale l’informazione, forse passava al “nemico” notizie sulla composizione della “razione K” ( per le giovani generazioni che non hanno fatto il servizio militare, la razione K è un pacchetto dato ai soldati durante la marcia o al campo di addestramento che in caso di guerra serve a coloro che sono imbucati in trincea dove è difficile allestire una cucina o una mensa. E’ composta da una scatoletta di pasta e fagioli, una scatoletta di carne in scatola, una confezione di gallette e una barretta di cioccolato fondente più una bustina di cordiale che è un liquore simile alla grappa ma mille volte più potente perché serve a digerire tutto il contenuto delle scatolette). Forse c’è sotto anche qualcosa di più serio. Guardacaso l’episodio spunta fuori in epoca di vaccini, e oltre al noto anglo svedese Astra Zeneca, con i suoi alti e bassi, il mercato offre lo sputnik Russo che potrebbe essere prodotto anche in Italia. Bond, James Bond è l’agente 007 di Sua Maestà Britannica. Bella trama sarebbe per un nuovo episodio della spia con licenza di uccidere.