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Esperia- Un successo l’evento sulle orchidee spontanee nel territorio Aurunco

Con l’obiettivo di far conoscere e valorizzare le peculiarità del territorio e dell’ambiente montano, si è svolta la prima conferenza su “Le orchidee spontanee tesoro del Parco dei Monti Aurunci” sabato 7 maggio. Evento promosso dall’associazione Zafferano Viola APS di Esperia, in collaborazione con la sezione Romana Enrico Coleman del GIROS (Gruppo Italiano Ricerca Orchidee Spontanee APS).

Il Comune di Esperia, la sez. CAI di Esperia, l’ente Parco dei Monti Aurunci, la Comunità Montana hanno contribuito offrendo il loro patrocinio a questo primo evento.

L’evento inizialmente previsto presso la località le Sorgenti è stato trasferito (in via precauzionale per le poco favorevoli condizioni metereologiche) nella sala polivalente di Monticelli.

Presentato in maniera impeccabile da Tommaso Ferdinandi, ha visto l’attenta e curiosa partecipazione di circa 100 persone, oltre alla rappresentanza del Comune con il vicesindaco Guglielmo Madde e l’assessore alla cultura Sabrina Varone, l’agronomo dr.Marco Del Bene, e Francesco Purificato presidente della sezione del CAI di Esperia.

Dopo il benvenuto del promotore Prof. Vincenzo Cerrito e delle istituzioni, sono intervenuti i rappresentanti del GIROS: Alessio Locicero che ha portato avanti un processo di illustrazione, di valorizzazione e promozione del territorio di Vallepietra (nel Parco Naturale Regionale Monti Simbruini). Acculturando la popolazione e soprattutto intervenendo insistentemente sulle figure del Parco affinché comprendessero l’importanza del territorio, della sua protezione e delle attività adatte a prevenire spiacevoli eventi, fino a realizzare con il Parco – per il territorio ed i suoi frequentatori – una pubblicazione sulle orchidee spontanee presenti sul territorio dei Simbruini, che è già noto agli escursionisti ed appassionati di natura per il Sentiero Coleman.

A seguire il dr. Maurizio Steffan, che ha presentato alcuni esemplari di orchidee spontanee presenti nel territorio degli Aurunci, nonché l’importanza e le caratteristiche di queste piccole e spontanee orchidee; ricordando che attualmente vi sono una sessantina di esemplari esclusi gli ibridi.

Una volta viste e conosciute, non si può restare indifferenti alla loro bellezza, alla perfezione donata dall’ evoluzione, al loro tentativo di sopravvivenza.

Le nostre Orchidee italiane sono dei vegetali spesso “opportunisti” cioè sfruttano le condizioni ambientali a loro più favorevoli per moltiplicarsi e vegetare, condizioni a volte create dall’intervento umano quindi: I bordi della strada, le aiuole erbose dei giardini, ma anche e soprattutto ambienti poco modificati dall’intervento umano o da tempo abbandonati dall’uomo: prati o campi non coltivati da tempo, uliveti, zone con vegetazione bassa, tutti habitat luminosi, ma anche nei boschi si trovano specie amanti del fresco e dell’ombra.

Non di meno importanza è stato l’intervento dell’agronomo Marco Del Bene che ha illustrato quanto sia indispensabile ed importante iniziare a concepire un allevamento ed un’agricoltura non intensiva, ma che riprenda al tempo stesso le pratiche ambientali tradizionali di qualche generazione fa.

Oramai da decenni stiamo assistendo, da un lato, ad un processo di abbandono delle terre non meccanizzabili, con conseguente abbandono delle attività agro-silvo-pastorali, dall’altro invece ad una intensificazione dell’agricoltura nelle aree più accessibili, con elevato consumo del suolo naturale ed una forte perdita in entrambi i casi di biodiversità.

Le orchidee spontanee sono importanti “bioindicatori”, indicatori naturali dello stato di salute dell’ambiente, indicatori quindi di qualità degli habitat. Esse rientrano tra le specie vegetali di particolare interesse ecologico, sono particolarmente sensibili alle alterazioni fisico-chimiche di suolo, aria e acqua, il loro sviluppo e riproduzione sono, infatti, strettamente connessi alla qualità ambientale per la loro forte dipendenza dalle condizioni stazionali. La presenza di orchidee può quindi contribuire a livello territoriale alla valutazione della qualità ecologica e dell’efficacia di metodi di gestione ecocompatibili, in sinergia con le attività agricole e silvo-pastorali.

Tale evento anticipava l’annuale escursione della sezione del CAIdi Esperia (che aveva come meta Serra Campo di Venza condotta da Clino ed Antonella), che da più di 10 anni viene proposta econdotta sul territorio con lo scopo di promuovere la conoscenza delle orchidee spontanee alla popolazione locale ed ai visitatori del territorio, agli amanti della montagna. All’escursione sono intervenuti gli esponenti del GIROS presenti sabato, a cui si è aggiunto Bruno Petriglia, autore di una recente pubblicazione sulle orchidee spontanee del Lazio.

Nell’organizzare la conferenza si è percepita l’importanza diprendere coscienza della bellezza e del valore di custodire questo territorio, nonché di trasmettere alla popolazione la conoscenza delle orchidee spontanee, così ci si è preposti di realizzare una bacheca illustrativa ed informativa. Bacheca donata dal comune di Esperia, e che prossimamente sarà posizionata in località Le Sorgenti. Durante la manifestazione sono state presentate le bozze dei due pannelli che con le caratteristiche di queste piante, e l’elenco delle specie attualmente ritrovate sul territorio saranno punto di informazione per i turisti e gli abitanti stessi.

Il buon esito dell’evento è da attribuire alla sensibilità, al lavoro ed alla disponibilità di partecipare di tutti i rappresentanti dell’associazione Zafferano Viola.