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Cassino,Spettacolo Teatrale “Una Storia al Contrario”. Appuntamento l’8 marzo

Uno spettacolo teatrale imperdibile. Dove Cassino è protagonista ed innesco di una storia – quella di
Francesca De Sanctis – raccontata intrecciando momenti di vita privata e quotidiana, con i fatti che
segnarono gli ultimi giorni di “vita” de l’Unità, la storica testata giornalistica fondata da Gramsci.
“Una Storia al Contrario” è uno spettacolo teatrale, tratto dal libro di Francesca De Sanctis, che andrà in
scena a Cassino, venerdì 8 marzo alle ore 21, presso l’Aula Pacis.
Un progetto di e con Elena Arvigo, tratto dal romanzo-confessione della giornalista e critica teatrale
cassinate: la sua storia privata diventa generazionale con lo sfondo della complessa vicenda dell’Unità, il
giornale fondato 100 anni fa da Antonio Gramsci. La famiglia, gli amori, i figli, la malattia si intrecciano con
le vicissitudini di un mestiere e di una carriera da reinventare e ridefinire ad ogni passo. Francesca, figlia,
moglie e madre, accompagna Francesca studentessa e poi giornalista tra le righe di questa storia commovente
e piena di vitalità. Una storia che attraversa anche la città natale di Francesca: Cassino, dove comincia il suo
sogno di ragazzina. E tra i ricordi prendono vita anche quelli dei nonni, che durante la seconda guerra
mondiale decisero di restare nella propria terra. Così i rumori del bombardamento dell’Abbazia risuonano sul
palco, evocando tutte le guerre. In un assolo (calibrato con grande sensibilità) Elena Arvigo – attrice e
regista – interpreta la “storia al contrario” di Francesca De Sanctis, giornalista che ha vissuto le chiusure del
2014 e del 2017 dell’Unità. Una vicenda collettiva dei nostri tempi.
Nonostante. Ogni piccola vittoria ha i suoi nonostante, ma, a saper guardare da vicino, sono proprio i
nonostante di ogni storia a rendere quella storia un racconto di vita unico e straordinario. “Hanno ucciso
L’Unità”: è il 30 luglio del 2014 e in segno di protesta L’Unità esce in edicola solo con poche pagine
bianche. È il penultimo numero, il giorno dopo in copertina si legge “L’Unità è viva” è un messaggio di
speranza che serve soprattutto a loro, ai lavoratori che con la fine dell’estate assistono al tramonto dei loro
sogni. A novant’anni dalla nascita il quotidiano fondato da Gramsci sospende le pubblicazioni e in tanti, tra
giornalisti e poligrafici, perdono, da un momento all’altro, il lavoro. Tra di loro c’è anche Francesca, incinta
di quattro mesi e già madre di una bimba di cinque anni… Un anno dopo il giornale tornerà in edicola,
Francesca riprenderà il suo lavoro, ma dopo due anni, nel 2017 l’Unità chiuderà nuovamente. Il suo è il
percorso al contrario di un’intera generazione, quella di chi a venticinque anni ha già firmato un contratto a
tempo indeterminato e a quaranta si trova a fare i conti con collaborazioni saltuarie e malpagate e una
concorrenza spietata. Francesca risale la corrente e la memoria e ripensa a tante cose: a suo padre, scomparso
prematuramente, ai suoi primi anni all’Unità, ai viaggi e le interviste. Se non fosse che il suo corpo non
regge lo stress. Si ribella e una malattia rara le rende tremendamente difficile tenersi a galla in quelle maree.
“Un’ occasione da non perdere per scoprire una storia ed una personalità straordinaria come quella di
Francesca – ha commentato l’assessore alla Cultura, Danilo Grossi, annunciando l’evento in città -. Grazie al
lavoro di Elena Darvigo, il testo, semifinalista al Premio John Fante-Opera Prima 2021, prende vita sul
palco, in uno spettacolo profondo, coinvolgente, già molto apprezzato su più importanti palcoscenici teatrali
di Napoli, Roma e Firenze. Solo per citarne alcuni. Non solo per la gran qualità della scrittura e della
trasposizione teatrale, ma per il messaggio, forte, potente, che riescono a veicolare Francesca e la sua storia”.