“Un Faro per i Più Piccoli: l’importanza del Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, anche a Livello Comunale”
In un mondo in continua evoluzione, dove i cambiamenti sociali, tecnologici ed economici ridefiniscono costantemente le dinamiche familiari e comunitarie, garantire i diritti dei più giovani non è soltanto un dovere morale, ma una responsabilità istituzionale imprescindibile. È in questo contesto che si inserisce la figura del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, un presidio di legalità, ascolto e protezione nato per dare voce e tutela ai bambini e agli adolescenti, spesso troppo poco rappresentati nei luoghi decisionali.
Il Garante non è soltanto un custode dei diritti sanciti dalla Convenzione ONU del 1989, ma anche un attento osservatore del benessere dei minori, un interlocutore istituzionale tra famiglie, scuole, servizi sociali e giustizia. Vigila sull’applicazione delle norme, raccoglie segnalazioni, promuove buone pratiche e interviene, quando necessario, per correggere storture e violazioni.
La sua funzione è tanto più essenziale quanto più si amplia il divario tra le dichiarazioni di principio e le reali condizioni in cui vivono molti bambini: povertà educativa, esclusione sociale, abbandono scolastico, disagio psicologico, violenze invisibili.
Se a livello nazionale e regionale questa figura è ormai consolidata, oggi emerge con forza la necessità di prevedere un Garante anche a livello comunale. Questa scelta rappresenta un investimento lungimirante e concreto nel presente e nel futuro delle comunità locali.
Avere un Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel proprio Comune significa portare i diritti nei luoghi della vita quotidiana dei minori. Significa poter contare su una figura vicina, accessibile, radicata nel territorio, capace di cogliere in tempo reale criticità, ascoltare disagi, avviare percorsi di protezione o mediazione.
Un Garante comunale può promuovere campagne di sensibilizzazione nelle scuole, favorire la partecipazione attiva dei giovani alla vita pubblica, collaborare con i servizi sociali, prevenire forme di marginalizzazione e offrire spazi di ascolto. Può diventare punto di riferimento per famiglie fragili, insegnanti in difficoltà e operatori del terzo settore.
L’istituzione di tale figura a livello comunale rafforza la rete di protezione, contribuendo a trasformare le città in luoghi davvero a misura di bambino e di adolescente. Non si tratta solo di proteggere, ma di valorizzare: riconoscere nei più giovani non soltanto soggetti da tutelare, ma cittadini attivi con diritti, idee e sogni da realizzare.
In un’epoca in cui l’indifferenza rischia di anestetizzare le coscienze, il Garante rappresenta una presenza viva e partecipe, capace di riportare al centro dell’agenda politica locale una delle sfide più alte: educare, ascoltare e proteggere le nuove generazioni.
Perché costruire una società più giusta e solidale parte proprio da qui: da un bambino ascoltato, da un adolescente rispettato, da una comunità che sceglie di non voltarsi dall’altra parte.