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Cassino – “Se fa male non chiamarlo amore”. Iniziativa oggi in Tribunale

L’Associazione Matrimonialisti Italiani- del Foro di Cassino, fa il punto sulle norme che tutelano le vittime di violenza di genere e sulle nel convegno “Se fa male non chiamarlo amore – Luci ed ombre del Codice Rosso e della rete”. L’avvocato Clino Pompei presidente dell’A.M.I. Cassino, ci anticipa i punti salienti del tema.

Avvocato ci parli del Convegno che si terrà venerdì 6 dicembre, presso il Tribunale di Cassino, nell’ Aula di Corte d’Assise.
“I lavori del Convegno degli Avvocati Matrimonialisti Italiani, di cui sono Responsabile Territoriale per il Tribunale di Cassino, analizzeranno il fenomeno, che, a mio parere, rappresenta la vera emergenza nazionale, dei delitti intrafamiliari e dei reati che vengono commessi in rete. Tali condotte penalmente rilevanti generano gravi danni sulle famiglie e sui minori. Verranno trattati da illustri relatori con diversi profili di multidisciplinarietà, gli Istituti giuridici che, maggiormente interessano la materia del Diritto di Famiglia, il Diritto penale, gli aspetti sociologici e psicologici. Interverranno le massime cariche istituzionali del Tribunale di Cassino, l’Ordine degli Avvocati di Cassino che sarà presente in maniera massiccia, capitanato dal suo Presidente, l’avv. Gianluca Giannichedda, unitamente ad altri magistrati, avvocati, psicologi e funzionari di p.g. Presenteranno il libro “Codice Rosso” gli autori, l’avv. Gian Ettore Gassani, Presidente Nazionele Ami ed il Magistrato Valerio de Gioia. Moderatori del Convegno Roberta Nacci, avvocato del Foro di Cassino e Gianluca Giannichedda, presidente C.O.A. Cassino”.

Il titolo del convegno “Se fa male non chiamarlo Amore”, sembra emblematico.
“La violenza più diffusa nel nostro paese è quella intrafamiliare. E’ anche quella più dolorosa, perché arriva da chi dovrebbe amarti e ti colpisce quindi anche al cuore. Non solo fisicamente, ma anche moralmente, psicologicamente ed economicamenrte. Un’altra violenza indiretta, che colpisce però anche essa al cuore ed annienta il cervello è quella veicolata attraverso i social media. Gli operatori del diritto, ancor più in tali casi, devono avere ben saldi i canoni deontologici: la materia necessita di specifica competenza e di un rigoroso rispetto delle norme di etica e condotta da parte dell’Avvocato chiamato alla assistenza delle parti. È anche importante fare più informazione con le donne perché molte non conoscono i loro diritti. Solo per fare un esempio molte non sanno che hanno diritto a 90 giorni di congedo nell’arco di tre anni se sono vittime di violenza o che possono chiedere l’accesso del patrocinio gratuito a carico dello stato a prescindere dalla propria condizione economica”.

Cos’è il Codice Rosso e quali sono le novità sostanziali che oggi tutelano le donne?
“Il Codice rosso è una legge entrata in vigore dal 9 agosto. Ha aumentato i livelli minimi e massimi per le sanzioni previste nei tipici reati di violenza, in particolare per i maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale e violenza di gruppo. Ha velocizzato il procedimento penale per i reati di maltrattamento in famiglia, stalking e violenza sessuale: dal momento in cui la donna si reca dalla polizia giudiziaria e rilascia una testimonianza, anche orale, entro tre giorni partono le indagini e vengono assunte informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato il fatto. In questo modo si auspica che la protezione e la tutela delle vittime sia più rapida. Contestualmente sono state introdotte misure cautelari, come il divieto di avvicinamento alla casa familiare, funzionali a garantire la serenità della vittima e lo svolgimento delle indagini. Sono stati poi codificati diversi nuovi reati: il revenge porn ovvero la diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso della persona ripresa, con aggravante se tra chi commette il reato e la vittima c’è o c’è stata una relazione affettiva”.