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Il convento dei Domenicani in piazza Annunziata a Pontecorvo

di Umberto Grossi

Nel Rione Pastine da diversi giorni è stato installato il cantiere dei lavori che come da progetto prevedono il rifacimento dell’intera Piazza Annunziata, lavori che prevedono prima del loro inizio un saggio archeologico alla presenza di un funzionario della dalla Soprintendenza archeologica per il Lazio, al fine di verificare e accertare la presenza dei resti dell’antico monastero esistito fino all’inizio del Secondo conflitto mondiale, dal momento che l’area ricade in zona vincolata secondo il P.T.P.R. (Piano Territoriale Paesistico Regionale).

E infatti a seguito degli scavi sono riapparsi i reperti dell’antico convento dei Domenicani che si trovava appunti in Piazza Annunziata, che dovrebbero risalire al 1300 circa.  La venuta dei Domenicani a Pontecorvo risale all’anno1382 e il loro convento fu uno dei nuovi fondati nell’Italia meridionale, con l’appoggio della regina Giovanna, per allargare il fronte clementino dopo che, approfittando dello scisma d’Occidente, in contrasto con il resto dell’ordine che, presieduto da fra Elia da Toledo, aveva aderito all’antipapa Clemente VII, nel 1380 a Bologna gli osservanti avevano eletto generale il cateriniano fra Raimondo da Capua, sia per fedeltà al Papa Urbano VI, sia per ragioni di  politica interna.(1)

Di certo si sa quindi che nel 1382 l’Universitas civiun di Pontecorvo concesse ai Domenicani la chiesa dell’Annunziata insieme con l’ospedale “extra pontem et moenia Pontis Curvi”. La chiesa perciò  già esisteva e l’ospedale, l’hospitale, offriva da tempo ospitalità e assistenza ai pellegrini che si dirigevano verso santuari limitrofi o versa la terra Santa. Lì accanto i Domenicani costruirono la loro abitazione.

Si conosce anche il nome del domenicano a cui fu fatta la donazione della chiesa,dell’ospizio e di circa metà di monte Leuci, fra Pietro da Perugia e di altri frati che diedero lustro al convento: Ambrogio  da Pontecorvo, Girolamo da Pontecorvo e particolarmente fra Luca Spicola.  Questi nato da una nobile famiglia, era entrato giovanissimo nell’Ordine dei Domenicani, conducendo una vita così esemplare da meritarsi il tiolo di Beato. Egli si adoperò molto ad ingrandire e restaurare il convento dell’Annunziata di Pontecorvo, dove morì nel 1490, mentre è incerto il luogo della sepoltura.

Don Valentino Turchetta nel suo libro “Su la sinistra sponda del Liri” edito nel 1962, così descrive il convento:

Il convento consisteva in un grosso fabbricato avente un cortile circondato da colonnato.  A piano terra i locali erano adibiti a cucina, refettorio, dispense,sale di udienza e magazzini. La parte superiore, 1° piano,era divisa in due parti, una serviva per l’abitazione dei religiosi e l’altra era adibita ad ospedale. Questa parte si componeva di una grande corsia per i malati comuni e varie camerette per le malattie infettive.  Attaccato a tale reparto vi era la sala di medicazione, la camera operatoria e l’ingresso che dava in un piccolo giardino con l’uscita sulla strada che ora si chiama Corso Garibaldi. Tale parte costituiva l’antico ospedale”.

Il convento quindi fu fondato dai Domenicani, vicino alla chiesa dedicata all’Annunciazione di Maria SS, ma tante altre furono le attività alle quali si dedicarono i frati. Infatti oltre che alle cure che prestavano ai malati, provvedevano ad accogliere i viandanti, che giungevano lì nelle ore serali o notturne, quando le porte della città erano state chiuse.

Si prodigarono altresì ad insegnare a leggere e a scrivere ai giovani del Borgo Annunziata e ad aiutare i poveri e i bisognosi. Nel 1800 però  in conseguenza della soppressione generale degli ordini monastici disposta durante il periodo napoleonico, i Domenicani furono costretti ad abbandonare sia il convento che l’annesso ospedale dopo 4 secoli di attività che passarono al Demanio.

Nonostante ciò i locali destinati ad ospedale continuarono a funzionare, in quanto verso la metà del 1800, il Vescovo diocesano mons. Giuseppe Montieri incaricò le Suore di Ns. Signora al Monte Calvario di proseguire l’opera dei Domenicani ed il loro impegno durò fino al 1928, quando ormai era in costruzione l’ospedale “Pasquale del Prete” e l’Istituto Magistrale farsene carico. Successivamente il convento venne adibito a sede dell’Istituto Magistrale e questo prima che venisse costruito l’edificio scolastico sede dell’Istituto stesso in via XXIV Maggio. Il convento fu distrutto durante la guerra e non venne più ricostruito, mentre la chiesa dell’Annunziata fu riedificata dopo il  1950.

        

1 – “Pontecorvo appunti e documentazione per una storia della Città e della chiesa Pontis curvi….-G.M Fusconi – Montecassino 2003.