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Pontecorvo – 73esimo anniversario della distruzione, il sindaco Rotondo: “Per non dimenticare, vogliamo la medaglia d’oro al valor civile”

Il primo novembre 1943 era un lunedì, giorno di mercato, ed era la festa di tutti i Santi. Nel centro storico c’era tanta gente, in lontananza furono avvertiti i rombi dei motori degli aree alleati che all’improvviso cominciarono a sganciare bombe e a mitragliare: l’obiettivo era abbattere il Ponte, considerato strategico per le comunicazioni. Ma non fu mai realmente distrutto. Pontecorvo si trovava a 15 chilometri dalla linea Gustav e sulla Linea Senger. Le battaglie continuarono per tutto l’inverno del 1943, solo nella primavera del 1944, il 24 maggio, la città fu liberata dalle truppe canadesi.

Questa mattina il 73esimo anniversario: primo novembre 1943-primo novembre 2016.

Alla cerimonia partita alle 9.30 con il raduno dei gonfaloni, la messa in cattedrale da parte di don Luigi Casatelli e con Lorenzo Vallone,  hanno preso parte i comuni del comprensorio, i vertici delle forze dell’ordine, l’80esimo Rav di Cassino, il vice presidente della provincia Amata, l’addetto militare all0’ambasciata tedesca, le scuole, primo e secondo istituto comprensivo, la banda musicale città di Pontecorvo diretta dal maestro Gianpaolo Ciccone e le associazioni di carabinieri e bersaglieri in congedo, la protezione civile e la polizia locale.

“La furia della guerra sconvolse gli animi di coloro che ancora oggi non riescono a dimenticare quella immane catastrofe, tanto dolore non può essere accostato all’onorificenza concessa: Pontecorvo reclama un riconoscimento ben più alto, avendo subito la totale distruzione con un grande sacrificio di vite umane. Quel primo novembre sebbene siano trascorsi 73 anni, è stato sempre ricordato per non dimenticare nulla e nessuno, onorando la memoria ed il sacrificio delle tante vittime civili, che terminarono i loro giorni non avendo ideali cui obbedire ne armi per offendere o per difendersi , e degli invalidi, degli orfani di guerra, che sono la testimonianza di quell’atrocità. Questa cerimonia non deve essere solo improntata al ricordo e alla commemorazione e poiché la storia è monito, questo deve essere fatto conoscere alle nuove generazioni, affinché sappiano e comprendano e non ripetano gli errori del passato. Oggi abbiamo onorato e onoriamo le vittime civili di quegli eventi terribili, senza alcun risentimento, promuovendo anzi iniziative dirette a favorire e consolidare un sentimento di conciliazione e di concordia”. Ha detto tra le altre cose il sindaco Anselmo Rotondo.