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ANDRA’ TUTTO BENE

di Luigi Sparagna

Di sacrificio in sacrificio, tra una difficoltà che si presenta e una che si aggiunge il giorno dopo, confidando nello slogan dello scorso anno per farci coraggio e ragione di quanto ci aveva colpiti con la Pandemia, stiamo andando avanti, seppure con qualche intolleranza che ha un suo perché. Abbiamo familiarizzato con termini che qualcuno definisce inquietanti poiché attribuiti al Commissario all’emergenza che è un militare, e pertanto ogni suo dire evoca linguaggio di guerra. Non è altrettanto se i termini di un linguaggio di guerra li pronuncia uno che non è militare, ma magari è un politico. Mi riferisco all’espressione “coprifuoco” che regola i nostri spostamenti dalle 22.00 alle 05.00. Mi permetto di definire il termine coprifuoco espressione, perché ritengo che dalla semplice parola scaturisca un contesto di abitudini tipiche del momento di guerra, tant’è che l’ultima volta che si è adottato il coprifuoco in Italia è stata proprio durante la guerra che ha caratterizzato il periodo fascista italiano. Guarda caso la fascia oraria era la stessa, a testimonianza dell’abitudine della nostra burocrazia a fare riferimento al precedente, prescindendo dalla necessità di eventuali adeguamenti. Eppure il Premier ha parlato di rischio ragionato per le riaperture, ma la prassi del precedente non lo ha risparmiato, e la fascia oraria per gli spostamenti e la cena al ristorante è rimasta quella dell’ultimo conflitto. I vaccini per fortuna procedono. Ce ne vuole per vaccinare tutta la popolazione, ma procedono. Sono tutti incazzati i sanitari virologi e i politici del settore per la campagna denigratoria che ha coinvolto Astra Zeneca. Da qui derisione dei cittadini, che non avendo studiato non si possono permettere di criticare le decisioni del medico che dice che Astra Zeneca fa bene e va fatto. La campagna di sospetto e incertezza sul miracoloso antidoto però parte proprio dagli esperti che hanno soffiato sul fuoco dei sospetti sui rischi di tal vaccino. Il dito indice a redarguire chi non se la sente di farsi inoculare Astra Zeneca quello si mi rassomiglia ad un atteggiamento guerrafondaio, più della goliardica espressione dar fiato alle trombe che usa Figliuolo. Se poi si aggiunge che quasi ogni giorno si ha notizia di una indagine sugli sprechi dell’ex commissario Arcuri, ultimo in ordine di tempo quello per le siringhe, c’è troppa incertezza nonostante la governance cerchi di sostenere che la situazione è sotto controllo. Si procede con prudenza sperando che la situazione tenga e i piani possano essere rispettati, ma non mi pare ci sia un piano alternativo, il noto “piano B”, che per quanto ci riguarda dovrebbe essere quello di allentare la morsa e mettere i cittadini di fronte alla responsabilità di tenere comportamenti virtuosi e prudenti per impedire il contagio, che aggiunto ai vaccini potrebbe essere la mossa vincente, e farci giungere al momento del rinnovo delle vaccinazioni in modo sostenibile. Non ci resta che continuare a confidare nel fatto che ANDRA’ TUTTO BENE.