culturasecondo piano

UN PUNTO DI……VISTA

di Luigi Sparagna

Assente da un po’ da Interno 28, perché avevo l’impressione di cedere a momenti di polemica rispetto agli accadimenti oggetto di “commento”, mi convinco che ciò che accade e colorisce questo nostro tempo, non può che spalancare le porte alla polemica, almeno un po’. Le tematiche del conflitto Russo Ucraino e le più recenti di quello Israelo Palestinese continuano e continueranno ad offrire occasione di scriverci su. Oggi mi stimola un parallelismo. Vannacci – Apostolico. Il primo, Generale dell’Esercito, Paracadutista dei reparti speciali, la seconda, giudice a Catania. Vannacci scrive un libro che riassume suoi pensieri su varie tematiche, che sarebbe stato acquistato forse da suoi amici e parenti e invece una critica, strumentale verosimilmente ad alimentare lo scontro politico in atto dal momento dell’insediamento dell’attuale governo, lo fa diventare il più venduto dell’anno perché sono in molti che, incuriositi, lo acquistano condividendo il suo pensiero. Scatta la gogna mediatica, Vannacci non può essere punito o denunciato, perché nulla gli si può addebitare, allora è accusato di aver peccato contro il sistema di cui è rappresentante perché ha pensato di suo e ha diffuso il suo pensiero che non coincide con quello istituzionale. Vannacci ha la colpa di aver pensato. Meno male che ci sono Generali che pensano! Vannacci, a prescindere da quello che pensa, esegue e rispetta gli ordini e le decisioni del sistema istituzionale. Apostolico, giudice a Catania, emette una sentenza in contrasto con le decisioni istituzionali, addirittura pare sostenendo incostituzionalità di esse, anche se sottoscritte dal Presidente della Repubblica, affrancandosi dalle procedure che andrebbero seguite per una tal pronuncia,e strumentalmente diventa il botta e risposta dello scontro politico. A suo carico, tuttavia, spunta un video che ne testimonia non solo il pensiero, anche in questo caso più che legittimo, ma anche l’azione, l’impegno pubblico in chiaro contrasto con le istituzioni delle quali, al pari di Vannacci, è appartenente e rappresentante. La sua sentenza è concretamente in dissonanza della decisione istituzionale, il libro di Vannacci non sposta di un millimetro la decisione istituzionale. Qualcuno dovrebbe spiegare la difesa corporativa alla giudice. Spostare il tiro sull’autore del filmato non cambia la realtà. Magari il Carabiniere che per proprio conto ha ripreso la giudice verrà condannato a pagarle un risarcimento cui farà fronte con la trattenuta del quinto dello stipendio. Non cambia nulla sul fronte delle perplessità. Ed allora concludo il mio pensiero affidandomi ai versi del noto poeta di fine 1200 Cecco Angiolieri,

“ S’ì fosse foco, arderei ‘l mondo;

  s’ì fosse vento, lo tempesterei

  s’ì fosse acqua, ì’ l’annegherei “