Pastena – Ad un anno dal bis
*di Arturo Gnesi
Benché la scelta popolare sia stata netta con circa il settanta per cento dei voti, ad un anno dalla vittoria ci sono dati preoccupanti per il futuro del nostro paese.
Non c’è più il buco finanziario in quanto l’enorme debito pubblico è stato azzerato e le casse del comune esprimono il segno positivo.
Si sta ristabilendo l’ordine tra le opere incompiute, si stanno chiudendo rendicontazioni e progettazioni rimaste incomplete e lasciate sedimentare nei cassetti.
Siamo riusciti a fare piccoli interventi infrastrutturali per migliorare viabilità e servizi.
Abbiamo dato opportunità di crescita alle associazioni e incentivato tutti a lavorare per il progresso economico e culturale del paese.
Stiamo lottando per non essere schiacciati da una politica romano e partito centrica che assegna le deleghe dello sviluppo del territorio a pochi e potenti uomini della nomenclatura provinciale.
Abbiamo il compito di portare lo Stato nella periferia e al tempo stesso di portare nello Stato i bisogni della periferia. Volto dello Stato e voce della gente, noi siamo questo binomio inscindibile.
Ma quanto vale la nostra rivendicazione di avere una scuola media disponibile per i figli delle famiglie di Pastena quando una legge ne decreta la chiusura?
Come si fa a far decollare il turismo se le leggi regionali ci impediscono di programmare e gestire la valorizzazione delle grotte di Pastena?
Come dare certezze ai giovani del nostro paese se il lavoro è un sogno irraggiungibile o soggiogato dal voto di scambio?
Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora per verificare la salubrità del nostro territorio inquinato dagli scarichi della TAV ?
Abbiamo iniziato questo nuovo cammino consapevoli di dover difendere la dignità della nostra gente e difendere la vivibilità della nostra terra è il futuro dei nostri figli.
Vogliamo tenere insieme lo sviluppo culturale con quello economico e costruire una nuova classe dirigente capace di agire localmente e pensare globalmente.
Per questo motivo crediamo che partecipazione, solidarietà e giustizia sociale possano rappresentare l’architrave della nostra azione politica.
*Sindaco di Pastena