Cronacasecondo piano

CHI VOLETE GESU’ O BARABBA?

di Luigi Sparagna

La risposta alla domanda è nota e in questa settimana di Pasqua viene ricordata nel corso delle celebrazioni eucaristiche. Forse proprio per questo rituale di Chiesa è riecheggiata nel pensiero del Premier Draghi, che nell’affrontare le decisioni legate al contrasto alla guerra Russa, ha rivolto agli Italiani una domanda dal tenore vagamente simile a quello biblico, chiedendo : “preferite la pace o l’aria condizionata ?”. La risposta, non è notama non mi pare sia stata richiesta. Meno male. Certo, l’estate fa caldo, veramente caldo, si raggiungono temperature tra reali e percepite che in Russia e in Ucraina neppure si immaginano. Che scegliere, la pace o l’aria fresca? E’ un dilemma. Per convincere Zar Putin a smetterla con le bombe si adottano sanzioni economiche che però hanno un peso anche per chi le adotta, per colpa di una politica economica che ha seguito linee oggi rivelatesi un boomerang. Stiamo (Europa tutta e USA) giocando a chi resiste di più senza ossigeno. Ecco che si rende necessario avvertire gli Italiani che avremo tempi economicamente duri. Pleonastico, lapalissiano. Questa estate niente condizionatore. Neppure quello della macchina che fa consumare più benzina già aumentata. Poi ci si mette pure la televisione che riporta le dichiarazioni di entrambe le fazioni, che in clima di guerra psicologica si accusano vicendevolmente di atrocità e crimini di guerra. Sembrerebbe, per dirla alla Russa, che molti missili e bombe assassine siano state lanciate dagli Ucraini sui loro stessi obiettivi per poi incolpare Putin. Sarà vero? Di tanto in tanto qualche opinionista si lascia sfuggire commenti sulla capacità Ucraina di eguagliare la Russia in tema di atrocità bellica. Ma allora, se fosse vero, perché ci tocca sudare? E se dietro questa guerra ci sono motivazioni economiche è giusto che chi non c’entra niente debba patire? Siamo nel vivo del piano di ricostruzione e resilienza e nuovamente la scure dei sacrifici per le tasche italiche volteggia minacciosamente nell’aria, brandita per giunta con motivazione etica che dovrebbe far arrossire chiunque scelga l’aria condizionata.Ovviamente non basta. Gli opinionisti, gli esperti mediatici, quotidianamente tirano in ballo lo spauracchio di un allargamento del conflitto nell’est ipotizzando il coinvolgimento di Finlandia e non solo. E certo, aggiungiamo paglia al fuoco, si fa per dire, almeno se così sarà per l’inverno staremo al caldo delle fiamme belliche. Il tira e molla con Putin ha un grosso limite che è quello di aver subito un ritorno al passato di decine di anni, quando coi Russi non c’erano rapporti. La presenza di Putin a capo dell’ex unione sovietica è in conflitto, oggi, con il poter avere futuri rapporti di qualsivoglianatura con tale realtà politica. Forse non è da escludere un radicale cambio di scenario.